5. La sensazione come orizzonte chiuso e orizzonte infinito - Riflessioni su Hegel e Merleau-Ponty, Quaderni di Inschibboleth - 13 -  Inschibboleth, Roma 2019

L’articolo ha come obiettivo principale quello di confrontare il pensiero hegeliano e quello di Merleau-Ponty sul tema della sensazione (per Hegel “certezza sensibile”). La riflessione si sofferma soprattutto sul rapporto immediatezza/mediazione, puro positivo e sua costitutiva negazione, nel tentativo di rilevare che sia per i due autori (pur preservando le molte e profonde differenze) la sensazione possiede già un grado di completezza, di validità e persino di riflessione (pre-riflessione). Tale nascosta ricchezza dell’irriflesso dà a noi la possibilità di accedere ad una più completa ed esaustiva definizione della parte rispetto al tutto (Merleau-Ponty) e della coscienza rispetto allo Spirito assoluto (Hegel). Proprio il filosofo tedesco nelle primissime pagine della Fenomenologia dello Spirito, sembra indicare ora la più profonda singolarità e chiusura dell’orizzonte dominato dalla certezza sensibile, ora, la profonda occasione di pensare, attraverso esso l’universale. Parimenti, Merleau-Ponty, rimettendo in gioco la nozione di irriflesso, quale pienezza invisibile che sostanzia le cose, richiama il lettore a rimettere in discussione alcune certezze ormai credute indubitabili e assodate: ecco che allora tutto diviene problematico (persino guardare), segno, ancora una volta che ciò che è semplice si nasconde nel reticolo multiforme della complessità e che la complessità, a sua volta, si cela nel semplice quale sua ragione mediata, prima dell’immediato

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